Donne al potere
25 Signore della politica, dell’impresa e della scienza tra pubblico e privato
Che cosa unisce Elisabetta Casellati e Chiara Ferragni, Lady Gaga e Ilaria Capua, Marina Berlusconi e Elisabetta d’Inghilterra? Il potere esercitato nei loro campi d’influenza.
Nei secoli, il potere femminile si è manifestato quasi sempre attraverso la seduzione: Cleopatra e la Contessa di Castiglione – due esempi tra i tanti – hanno influenzato il corso della Storia con le loro arti erotiche. Ma nel XXI secolo le donne ne hanno bisogno sempre meno. Il loro cervello, la loro determinazione, la loro saggezza, le portano sempre più spesso ai vertici della politica, della scienza, dell’impresa con risultati che gli uomini difficilmente saprebbero raggiungere.
In questo libro abbiamo selezionato venticinque donne di potere viventi: diciotto italiane e sette straniere, raccontate tra pubblico e privato. Cinque donne, per la prima volta nel gennaio 2022, sono arrivate molto vicine al Quirinale (Maria Elisabetta Casellati, Elisabetta Belloni, Letizia Moratti, Paola Severino, Marta Cartabia) pur senza raggiungerlo. Se due sole leader (Giorgia Meloni e Emma Bonino) svettano in campo politico, abbiamo invece scelto tre donne (Fabiola Gianotti, Maria Chiara Carrozza e Ilaria Capua) affermatesi in campi diversi della scienza. Cinque le capitane d’impresa – che abbiamo voluto raccontare – alla guida di grandi aziende italiane anche nel mercato internazionale (Ornella Barra, Marina Berlusconi, Marina Caprotti, Miuccia Prada, Lucia Aleotti). C’è poi una categoria nuova: le influencer, che determinano, con le loro scelte o i loro spettacoli, i comportamenti del pubblico. In Italia l’hanno fatto Chiara Ferragni e Maria De Filippi, tra le straniere abbiamo scelto tre icone in tre diversi ambiti: Greta Thunberg, Lady Gaga e Oprah Winfrey.
Infine, tra le superdonne di immenso potere istituzionale, l’eterna, irraggiungibile Elisabetta d’Inghilterra, Angela Merkel che ha lasciato la scena internazionale dopo quattordici anni di potere assoluto, Ursula von der Leyen che è riuscita a tenere compatta l’Unione Europea durante la guerra ucraina, e Christine Lagarde che ha sostituito Mario Draghi ai vertici della finanza europea.