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Roma, gennaio 1878. Mentre fervono i preparativi per i funerali del re Vittorio Emanuele II, la città, da poco diventata capitale, viene macchiata da un duplice omicidio. Quello di un’anziana donna con la passione per il gioco del lotto e quello di un delinquente, già noto alle forze dell’ordine. La Questura del Regno d’Italia, ospitata nell’espropriato convento dei Serviti a San Marcello al Corso, già alle prese con giornate frenetiche in vista dei sontuosi funerali del sovrano, è in subbuglio. L’ispettore Calandra – poliziotto solitario, poco diplomatico e poco integrato col resto dei colleghi, ma investigatore lucido e appassionato al gioco degli scacchi – è sospettato del coinvolgimento nella morte del piccolo delinquente, con cui aveva già avuto a che fare in passato. Sull’omicidio dell’anziana donna, oltre al delegato Ettore De Paolis, indaga parallelamente anche “Penelope”, pseudonimo con cui la giornalista Pia Longino si firma sul giornale Ariosto. E questa volta Penelope ha deciso di occuparsi in prima persona non di un’importante scomparsa come quella del re, ma di un’altra specie di morti…